Derivata in riva sinistra all’Adda e utilizzata per scopi irrigui, la roggia Vailata fu inizialmente denominata roggia di Fara in quanto aperta nel territorio di Fara Gera d’Adda. Ribattezzata roggia Vailata nel 1474, a seguito delle richieste del territorio di Vailate per una bocca a gomito, concessa dal duca Galeazzo Maria Sforza. Il canale, le cui nuove bocche di presa sono collocate a Canonica, interessa altri cinque paesi: Fara, Cascine San Pietro, Casirate, Calvenzano e Vailate. Riscopriamo la storia della Vailata, percorrendo sulla riva il sentiero botanico verso Fara insieme a Giancarlo Lecchi, presidente emerito della ProLoco di Canonica d’Adda “Arti e Tradizioni”.
Vailate nel 1473 chiese ed ottenne dal duca Galeazzo Maria Sforza Visconti la concessione di estrarre direttamente dall’Adda una quantità di acqua non superiore a cinque canali, ma l’esecuzione dell’opera venne sospesa per i costi troppo elevati. Si suggerì, allora, di aumentare la portata della roggia di Fara con l’apertura di una nuova bocca di presa a monte di quella vecchia, per una capacità complessiva di diciotto canali. La nuova bocca venne localizzata a monte del traghetto di Pontirolo Vecchio (Canonica d’Adda), alla confluenza del fiume Brembo con l’Adda, in margine alla proprietà dei Canonici della Chiesa di S. Giovanni, capo della Pieve di Pontirolo.
Le comunità interessate acquistarono il terreno necessario per il passaggio della nuova roggia, acquisendone tutti i diritti di proprietà. Si impegnarono a risarcire eventuali danni a terzi, allargare la roggia di Fara nel suo precedente percorso e sostenere in futuro tutti i costi di manutenzione, sospesi solo in caso di guerra, quod Deus avertat. Alla comunità di Fara vennero assegnati tre canali, alle Cascine Franche un canale; quattro canali a Casirate, quattro a Calvenzano, sei a Vailate. Al termine delle operazioni, la nuova roggia fu detta Vailata.
Vailata, un nastro d’acqua in 15 chilometri
Lasciate le bocche di presa di Canonica d’Adda, la Vailata costeggia la sponda sinistra del fiume Adda per circa un chilometro da nord a sud, fino alla diga di Sant’Anna, al confine con il territorio di Fara d’Adda. Qui sorge un’antica chiesetta, con annesso oratorio, dedicata a Sant’Anna. Nel recente passato a Canonica ed anche a Fara d’Adda il culto di questa santa era molto sentito; fino alla metà degli anni Cinquanta si svolgeva una solenne procession con grande partecipazione di popolo.
Per migliorare l’affluenza delle acque nella roggia, entrò in funzione nel 1950 una nuova bocca di presa che utilizza l’invaso della diga sul fiume Adda costruita dalla S.p.A. Linificio Canapificio Nazionale per lo stabilimento di Fara d’Adda. Superata la cascina Isola, la Vailata fa il suo ingresso in paese sino a raggiungere, al progressivo km 2,496 in via Andrea Ponti, il primo partitore a due luci: quella di sinistra, con una portata di 14 canali d’acqua, alimenta il ramo principale diretto a Vailate; quella di destra, con una portato di 4 canali, forma il ramo di Fara con le cascine San Pietro, alle quali compete un solo canale.
Rogge e roggiole si dipartono dai rami principali assumendo i nomi delle località attraversate. A Fara abbiamo la roggia Calcinera, di Santa Maria, la Campagnola e quella di San Nabore. Quella destinata alle cascine San Pietro è chiamata roggia di Cassano e si sviluppa per circa 7 km. Il ramo principale, quello di Vailate, staccatosi al primo partitore di Fara, prosegue verso sud-est. Al progressivo km 5, in sponda destra, nelle campagne di Fara ha origine la bocca Melzi. Quindi prosegue e, con il nome di roggia Nuova, attraversa il territorio comunale di Treviglio passando sotto la strada statale padana superiore e la ferrovia Milano-Venezia.
Al progressivo km 10 un nuovo partitore forma sulla destra il ramo di Casirate, la roggia Casirana, con le rogge Seriola, Vacchera, Correnti e Nuova, con una disponibilità di 4 canali che servono anche per l’irrigazione di terreni in Comune di Arzago d’Adda; quello di sinistra, il maggiore, prosegue verso sud fino all’ultimo partitore, quando, al progressivo km 11,786 stacca sulla sinistra il ramo di Calvenzano con 4 canali e le rogge San Martino, dei Morti, Olmi, Crederi, Angeli, Diavolo, Vesture e Vesturino; sulla destra quello di Vailate con i restanti 6 canali d’acqua distribuiti, per altri 3 km, nelle rogge Misana, Brambilla, Mongiardino, Marelli e altre minori.
Lo sviluppo complessivo della Vailata è, pertanto, di circa 15 chilometri. Tenendo presente che dal ramo principale si dipartono i quattro secondari che a loro volta alimentano una fitta rete di altri corsi d’acqua minori per l’irrigazione di tutto il comprensorio, si può calcolare che la lunghezza complessiva dei cavi, in manutenzione diretta alle utenze consorziali, è di non meno di 150 chilometri.
Percorso: dalla bocca di presa di Canonica d’Adda all’ultimo partitore di Vailate: km. 11,786
dislivello: metri 12,22
pendenza media di profilo: 1,03 per mille
portata media da novembre ad aprile: mc. 3/6 al secondo – da maggio a ottobre: mc. 8 al secondo.
Sulla roggia Vailata, il sentiero botanico
Il sentiero parte dalla chiesina di Sant’Anna situata tra Canonica e Fara, si trova nel mezzo tra la roggia Vailata e l’Adda fino ad arrivare al ponte sotto la statua Giovanni Nepomuceno. Il sentiero affascinante e nello stesso tempo misterioso propone degli splendidi e incantevoli panorami, sia dalla sponda di Vaprio che di Canonica, inoltre sul percorso sono presenti dei cartelli che spiegano la storia e le origini delle varie e rigogliose piante, Si possono trovare anche degli altezzosi cigni e dei simpatici anatroccoli.
Giancarlo Lecchi
per la ProLoco “Arti e Tradizioni” di Canonica d’Adda
Ringrazio e con tutto il nostro gruppo di lavoro, facciamo i nostri complimenti, per la Vostra ricerca e descrizione , della Roggia Vailata .
Andreino Pesenti
Buongiorno,
scusi il ritardo nel risponderle. La ringrazio per i complimenti, li riferirò al signor Lecchi alla prossima occasione di incontro.