L’antico arco tra le rive dell’Adda, che unisce e divide Canonica e Vaprio. Più volte abbattuto dalla furia del fiume o delle guerre, venne infine ricostruito senza piloni esposti alla corrente. Ce ne racconta Giancarlo Lecchi, presidente emerito della ProLoco “Arti e Tradizioni” di Canonica.
In antico, la zona di Canonica era inospitale per via di acque stagnanti, alimentate dalle piogge e dal fiume Adda, che allora divagava in una sorta di lago detto Gerundo. Lo storico Maironi Da Ponte immagina che Filago fosse la fine di questo lago e Medolago il centro, benché a questa suggestiva ipotesi manchi il conforto dei documenti. Fino all’avvento dei Romani e della loro alta tecnologia, il fiume era attraversato solo da imbarcazioni. L’originario toponimo di Canonica, Pontirolo, è stato popolarmente tramandato come contrazione delle parole latine Pons Aureoli: il ponte cioè presso cui pare morisse il comandante Aureolo. Costui aderisce alla rivolta proclamata da Postumo contro Gallieno. Questi, imperatore, nomina Postumo difensore dei confini dell’Italia ma il nominato costituisce per proprio conto un effimero Impero Romano della Gallia e coinvolge nell’impresa anche Aureolo.
Nel 268 le forze imperiali vincono quelle resistenti di Aureolo presso l’Adda. La tradizione riferisce che il vincitore, riconoscendo il valore e le eccezionali doti militari del vinto, ne onorò la memoria intitolandogli il ponte sul fiume; proprio accanto al sepolcro di Aureolo sulla riva sinistra dell’Adda. Sorse così un villaggio dal nome Pons Aureoli (Pontirolo): il ponte di Aureolo. Il viadotto fu molto importante perchè collegava tutto il traffico civile e militare tra Bergamo e Milano, per Venezia e persino per la via Emilia. Mentre si accingeva all’assedio di Milano, nel 1160 Federico Barbarossa passa da Canonica, incendia un castello e abbatte il ponte, che già era stato ricostruito sui ruderi di precedenti viadotti. Nel 1211 il ponte venne nuovamente ricostruito dal Comune di Milano con il sostegno economico dalla famiglia dei Capitani d’Arzago. Quanto resistette questo ponte non è dato sapere ma, certo, non esisteva nel 1629-30, epoca in cui Alessandro Manzoni ambienta il romanzo I Promessi Sposi, proponendo alla fuga di Renzo Tramaglino (per bocca dell’oste di Gorgonzola) il viadotto di Cassano d’Adda o la chiatta di Canonica; e cioè il traghetto che sostituisce spesso il ponte, quando la guerra o la piena lo abbatte.
Il 21 marzo 1817 il nuovo ponte tra Vaprio e Canonica viene disposto dal governo austriaco per un investimento di 215.000 lire italiane. Lunga 91,30 metri, la struttura viene gettata nell’anno seguente con 6 piloni in pietra fiancheggiati da travi lignee disposte diagonalmente: uno tra questi cadde subito e la riparazione durò 40 anni. Il transito sul ponte era consentito solo tramite il pagamento di un pedaggio di competenza degli uffici amministrativi di Milano, come testimonia la presenza di un casello daziario. Il viadotto più volte danneggiato e infine travolto dalla piena: prima ne crollarono 40 metri dalla parte di Vaprio e poi fu del tutto demolito. Fu costruita una nuova sede stradale in sostituzione dell’impalcato in legno su arcate in muratura poggianti sulle pile superstiti. Ma il 4 ottobre1868 una piena dell’Adda portò nuove distruzioni. Crollarono le arcate e alcune pile sulla sponda milanese. La tecnica costruttiva impiegata per realizzare il ponte non doveva evidentemente essere adeguata all’impetuosità del fiume in quel tratto; le correnti distruggevano o compromettevano facilmente una simile struttura dai pilastri in acqua.
Verso il ponte senza piloni
Attorno al 1878 venne costruito un altro ponte da una ditta belga ma con un unico pilone centrale in pietra, che sosteneva una travatura in ferro: anch’esso fu abbattuto dalla piena del 12 settembre 1888. Il 14 agosto 1892 l’ennesimo ponte, lungo 95,10 e largo 7 metri, si presentava con un’unica arcata metallica sostenuta tra due grandi archi. Dall’avviso della Deputazione Provinciale di Milano: Nel giorno 13 Novembre 1893 vennero definitivamente collaudati i lavori di costruzione del ponte in acciaio sul fiume Adda, tra Vaprio e Canonica, in appalto alla ditta Fratelli Invitti e C. di Milano dovendosi in breve eseguire il pagamento dell’ultima rata del prezzo di costruzione del ponte alla ditta suaccennata, ai sensi del disposto dell’art. 360 della vigente legge sui Lavori Pubblici, si invitano tutti coloro, che professassero crediti verso la suddetta impresa per occupazioni permanenti e temporanee di stabili e danni relativi, a presentare a questo ufficio, entro 20 giorni dalla data del presente avviso, i titoli comprovanti i crediti medesimi. Si avverte poi che, trascorso questo termine, nessun reclamo potrà essere ulteriormente accettato. Milano 20 gennaio 1894, il presidente Avv. Gorla.
Questo ponte fu demolito nel 1955, impiegandone le strutture in dismissione per il cantiere del viadotto che lo sostituisce, inaugurato il 18 maggio 1957 dall’allora sindaco Natale Piazzalunga e benedetto dal parroco Don Giuseppe Piloni.
Giancarlo Lecchi
per la ProLoco di Canonica “Arti e Tradizioni”
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