Dal 1870 il Linificio Canapificio Nazionale rilancia industrialmente l’economia rurale di Fara Gera d’Adda, modificandone anche l’assetto urbanistico. Dobbiamo alla competente gentilezza di ProLoco Fara e specie di Pierluigi Zacchetti, un’inedita testimonianza che documenta questa trasfigurazione economica, urbanistica e insieme sociale: si tratta di un’edizione tirata negli anni Venti per il Cinquantesimo dalla fondazione del sito industriale. Trascriviamo il testo originale in Italiano (seguirebbero le versioni inglese e francese), rinnovando la nostra gratitudine al dott. Zacchetti.
«Lo stabilimento di Fara d’Adda fu fondato, come prima è detto, nel 1870 dal compianto Dottor Andrea Ponti sotto la ragione sociale Ceriani e C. Fara era un piccolo paese in riva sinistra dell’Adda, sito pochi chilometri a valle della confluenza col Brembo e poco a monte della linea ferroviaria, che per Cassano e Treviglio congiunge Milano e Brescia. Oggi Fara è un grosso paesotto operaio con alcune migliaia di abitanti.
Il concetto fu assai grandioso dall’origine; infatti lo stabilimento di filatura per lino e canape fu costruito per contenere circa 20.000 fusi, dei quali ben 16.250 furon subito installati nei primi anni; le successive trasformazioni e costruzioni, l’acquisto di nuovo macchinario e la sostituzione di quello esistente portarono un continuo aumento del numero dei fusi, che da 17.000 nel 1888 salirono a 18.480 nel biennio 1898-1899, per raggiungere negli anni 1918-1919 il numero attuale di 19.180 per lino e canape. I fusi di torcitura aumentarono da 1.400 all’inizio a 3.624, parte diritti e parte rovesciati. Nel 1890 venne trasportata da Crema a Fara la lavorazione della juta, con 768 fusi di filatura, che, saliti a 900 negli anni 1905-1906, venivano trasferiti nell’attuale fabbricato, costruito con criteri veramente moderni. Negli anni successivi l’arrivo di nuovo macchinario portava il numero dei fusi di juta a 1.752.
Cresceva di pari passo con l’aumento dei macchinari l’energia motrice, che, fornita nei primi anni da due turbine idrauliche per complessivi 300 HP, giungeva nel 1876 a 900 HP e a 1.200 HP nel 1884; mentre nel 1899 veniva azionato un primo alternatore da 110 HP, sostituito poi nel 1906 da due alternatori da 500 HP ciascuno. L’allargamento del canale di presa eseguito nel 1908 permetteva ulteriore aumento di forza motrice, che si accrebbe nel 1916 di un terzo alternatore e nel 1917 di una moderna turbina da 250 HP in sostituzione alle due, ormai logore, funzionanti dai primi giorni di vita dello stabilimento. Nel biennio 1908-1909 venne iniziato e condotto a termine l’impianto della motrice a vapore, capace di far funzionare un alternatore da 1.000 HP, per sopperire nei tempi di magra alla deficienza di energia elettrica.
Altre opere interne ed esterne accompagnano lo sviluppo tecnico dell’Opificio. Infatti nel 1900 si ultimava l’ampio fabbricato per il candeggio e la tintura dei filati di lino e canapa abolendo il candeggio di Cassano. Nel 1906 la carderia lasciava la vecchia sala per passare nell’attuale salone dotato di un moderno impianto di ventilazione. Intanto sorgevano fin dall’inizio vari edifici intorno allo stabilimento: così nel 1870 veniva eretto il grande convitto capace di dare alloggio ed assistenza a circa 250 fanciulle; nel 1872 erano iniziate le prime case operaie, alle quali nel 1896 e 1897 seguivano il bellissimo asilo infantile ed il magazzino economico.
Nuovi impianti sono ora allo studio per migliorare vieppiù la lavorazione ed applicare sulla più vasta scala i moderni precetti dell’igiene. Il solo stabilimento occupa oggi un’area di quasi mq. 100.000 con superficie coperta di mq. 45.000. La forza motrice è di 2.650 HP (1.150 idraulici – 1.500 idroelettrici) con una riserva di HP 1.000 termoelettrici. L’Opificio di Fara d’Adda occupa circa 2.000 operai con una produzione giornaliera di circa 12.000 chili di filato di lino e canapa (dei quali kg 3.000 di refe) e di quasi 4.000 chili di filato di juta».
Bello ricordarlo…..peccato non sfruttarlo!! Magari con guide….
Bei tempi
Molto interessante…. Grazie all’autore!!
Grazie a te, Amilcare! Un saluto, c.
Avendo lavorato nel reparto di filatura mi piacerebbe poterlo rivisitare… Non sono in programma visite guidate?
Buongiorno Angy. Non ci sono in calendario visite imminenti ma trova qui i contatti della Pro Loco di Fara Gera d’Adda:
http://www.comune.farageradadda.bg.it/vivere-fara-gera-dadda/associazioni-volontariato/pro-loco-fara-gera-dadda
Ogni bene,
c.