Dal 1840 il Linificio Battaglia di Cassano d’Adda (poi Cusani e infine Canapificio Nazionale) rilancia industrialmente i mulini e le reseghe di quel Comune, dove l’attività prosegue fino al 1995. Dobbiamo alla competente gentilezza di ProLoco Fara, e in specie a Pierluigi Zacchetti, una ricca testimonianza che documenta questa conversione economica e insieme sociale: si tratta di un’edizione tirata negli anni Venti per il Cinquantesimo dalla fondazione del sito industriale. Trascriviamo il testo originale in Italiano (seguirebbero le versioni inglese e francese), rinnovando la nostra gratitudine al dott. Zacchetti.
«Nel 1840 tale Paolo Battaglia costituiva in Milano, come è detto precedentemente, una Società per la filatura a macchina di lini e acquistava il 6 agosto di quello stesso anno un torchio da olio con annessi terreni da Giovanni Grossoni, nonché un molino e alcune seghe di tali Ragazzoni padre e figlio, di Cassano d’Adda, in prossimità del fiume omonimo e precisamente nella piana di poco superiore al livello delle acque, situata fra il loro corso e il paese, che a quota più elevata par si affacci, come da uno spalto, a dominare il fiume e la bassa pianura bergamasca dell’opposta sponda e a contemplare il magnifico panorama delle Alpi Orobie, che incorniciano la veduta verso tramontana.
I piccoli Opifici di cui sopra non avean grande valore per se stessi, ma era invece di somma importanza l’energia idraulica di cui eran dotati: fino dall’anno 1411 (atti 10 febbraio, 19 agosto e 2 dicembre) l’Ill.mo Signore Giovanni Maria Visconti, Duca di Milano ecc. ecc., concedeva l’uso delle acque dell’Adda per il funzionamento dei molini di grano, e a quel tempo risale l’origine e il diritto d’acqua della Roggia di Cassano. Sulla quale ai vecchissimi molini dal 1410 al 1840 torchi da olio e seghe da legname eransi andati aggiungendo. Paolo Battaglia cedeva subito il torchio ai signori Ragazzoni, e questi lo sostituivano con molini e seghe al posto di quelli venduti, che il Battaglia trasformò in filatura meccanica di lino. La forza motrice era trasmessa ai macchinari da una gigantesca ruota idraulica ad asse orizzontale; (solamente più tardi comparvero le turbine idrauliche).
Già nel 1842 il nucleo centrale dell’Opificio, costruito su disegni inglesi (tre ordini paralleli di fabbricati a tre piani congiunti fra loro da fabbricati trasversali a due piani) cominciava a funzionare con macchine spedite dall’Inghilterra, sbarcate a Genova e trasportate per carro a Cassano, così come furono trasportate le parti costruttive in ghisa, fabbricate in Inghilterra; il Direttore era inglese e le di lui sorelle furono le prime filatrici e formarono le nuove maestranze. Succedeva nel 1847 la ragione sociale Cusani e. C., Presidente il Nobile Luigi Cusani, le cui affabilità e generosità sopravvivono tuttora nella memoria riconoscente dei vecchi Cassanesi. E sopravvive l’opera Pia “Fondo Cusani e C.” costituita da un lascito dello stesso benefattore per soccorrere specialmente persone bisognose, che appartennero all’Opificio di Cassano. Sotto la nuova Ditta si introduceva la filatura della canapa, una piccola tessitura meccanica e un candeggio di filati e si continuò sino al 1873, nel qual anno, come già detto, il Linificio e Canapificio Nazionale, allora costituitosi, acquistava lo stabilimento di Cassano cessando quindi di esistere la ditta Cusani e C.
La nuova Società poneva subito mano a più vasto e organico programma, apportando nell’Opificio radicali riforme e migliorie fra il 1873 e il 1875 e poscia, entro il 1879, riunendo a Crema i telai già esistenti a Cassano, così come il Candeggio veniva tutto riunito a Fara. Nel 1888 cominciò a funzionare una modesta corderia. Nel 1890 dopo accurati studi per risolvere il problema ognor più minaccioso della concorrenza delle fibre estere grossolane, e l’altro non meno importante dell’impiego razionale dei sottoprodotti di canape paesana e dei cascami di lavorazione, il Linificio stabiliva di creare a Cassano una grande corderia; e vi eresse infatti la più grande Corderia d’Italia e una delle massime d’Europa con macchinari moderni e disposizioni tecniche di originale applicazione locale, le quali permisero di raggiungere la massima e migliore produzione con i minimi mezzi, sicché per il 1895 i cordami di Cassano erano vittoriosamente lanciati sui mercati di tutto il mondo dall’America del Sud all’Estremo Oriente.
Tanta mole di lavoro è precipuo merito del Cav. Ing. Pietro Rusca, dal 1892 Direttore di Cassano, e del quale prima è detto. A parte le continue opere di edilizia, di ampliamento e di rinnovo di macchinario ricordiamo nel 1896 il trasporto a Fara della filatura a umido lasciando a Cassano solamente quella a secco, specialmente per corderia e spagheria; nel 1899 l’aumento di energia motrice; nel 1905, in seguito alla promulgazione della legge, che vietava il lavoro notturno alle donne e ai fanciulli, un vistoso aumento dell’industria erigendo a parte i locali per tutte le lavorazioni polverose dotati dei più moderni impianti per il risanamento degli ambienti e costruendo una nuova corderia e una nuova filatura. Questa era compiuta nel 1907, mentre allacciavasi elettricamente l’energia di Fara a quella di Cassano. Nel 1908 si accresceva l’energia idroelettrica per HP. 500 e nel 1910 si apriva il grandioso convitto per operaie. Alli 9 marzo 1912 fra il Linificio e le Utenze della “Muzza” e del “Retorto” si firma una convenzione, che chiude il secolare dissidio fra i tre contendenti per il riparto delle acque dell’Adda, dissidio che ne aveva sin qui impedito al Linificio lo sfruttamento più conveniente. Fu nominata una Con1missione tecnica per redigere un progetto di distribuzione automatica delle acque fra le due Utenze “Muzza” e “Retorto” a valle di quella del Linificio in modo di permettergli di fruire di tutta la portata del fiume fino a ben 140 m.c.
Questo progetto è ora in via di esecuzione, come già fu detto; il merito dell’accordo spetta per massima parte all’avveduta sagacia dell’Ing. Rusca, che seppe conciliare le parti, e all’autorità della Commissione composta da tre tecnici insospettati e valentissimi, quali il Prof. Paladini, l’ Ing. Fantoli e l’ Ing. Giulio Villa, che qui ci piace di ricordare. Nel 1914 si inizia la lavorazione delle corde treccia te; nel 1916 quella dei tubi da incendio. Nello stesso anno, per la morte dell’Ispettore Ing. Castelli, gli succede l’ Ing. Rusca, ed è nominato Direttore l’ Ing. Giuseppe Zangiacomi, già dal 1901 suo collaboratore e ora Vice Direttore Generale. Oggi l’Opificio, che per varietà di lavorazioni è certamente uno dei più complessi del genere di tutto il mondo, conta circa 1000 operai, consuma HP. 1200 di energia e produce giornalmente Kg. 13mila di filato Kg. 600 di ritorto, Kg. 4mila di corde lucide, Kg. 6mila di cordami vari, m. 900 di tubi da incendio».
Per approfondire:
- AAVV, Ricordi dal Linificio, documenti e testimonianze del Linificio canapificio nazionale di Cassano d’Adda, Marna ed., 2007.