Canonica d’Adda, piccolo paese dalla grande storia sulla sponda sinistra del fiume, dove le acque del Brembo muoiono in quelle dell’Adda. Percorriamo le strade del borgo insieme a Giancarlo Lecchi, presidente emerito della ProLoco “Arti e Tradizioni”.
Ritrovamenti archeologici nella parrocchiale attestano qui nel primo secolo dell’era cristiana una fondazione già organizzata e stabile, dedita ai commerci grazie al traffico portuale sul fiume e ad un’importante strada romana che attraversava il fiume, intercettando quella costiera in riva occidentale. L’anonimo villaggio, nato sul tracciato della prima centuriazione, mantenne nel corso dei secoli un ruolo primario specie grazie ai transiti sull’Adda. Sin da poco dopo il primo millennio d.C. la presenza di una chiesa pievana collegiata, titolata a San Giovanni Evangelista, fece sì che a partire dal XIII secolo Canonica (detta anche Pontirlo Vecchio) fosse fulcro di una delle più vaste circoscrizioni pievane della diocesi di Milano, annoverando tra i membri del capitolo personaggi come Giovanni Visconti, Manfredi de’ Capitani d’Arzago e ultimi ma solo a livello cronologico svariati esponenti della nobile famiglia Melzi. Canonica d’Adda visse in prima linea le trasformazioni e i passaggi militari che portarono all’Italia unita e oltre. Da secoli il ponte segue le sorti di questo luogo, trasformandosi da manufatto in legno a struttura in ferro e quindi in cemento armato: prima di quest’ultima conversione, il viadotto permise il transito ai carri armati tedeschi durante la ritirata alla fine della Seconda guerra mondiale.
Gli oratori, le cascine, le rogge del territorio canonichese riportano ad un passato contadino che solo nei primi anni del Novecento ha lasciato spazio all’industrializzazione. Poco dopo la Grande guerra vennero edificati il cimitero, il parco della rimembranza in onore ai Caduti; le scuole elementari e medie, il palazzo comunale, la biblioteca, l’ufficio postale e l’ambulatorio, il consultorio, le case A.C.L.I. e l’attuale residenza del parroco; il cinema, il campo sportivo e l’acquedotto. Passeggiando tra le vie del borgo antico, che seguono l’andamento del fiume, si respira presentemente questo passato così antico.
Villa Pagnoni
Databile intorno alla metà del XIX sec., è ubicata sulle sponde del fiume entro un bellissimo scorcio di paesaggio dove le acque del Brembo creando un’ansa si uniscono a quelle dell’Adda. La villa comprende strutture di vario gusto architettonico. La villa sostiuisce in parte il sedime dell’antica dimora del prevosto della pieve di Pontirolo Vecchio, che ricadeva in un gruppo di caseggiati circondanti l’intero perimetro della chiesa: la collegiata, il cimitero, le prigioni, un ospizio per pellegrini, un mulino; l’abitazione era protetta da un alto muro di cinta, il brolo aveva alberi da frutta e un pozzo.
Portali
Camminando tra i vicoli del centro storico di Canonica d’Adda, dove ancora le strade sono strette e ricurve e le case fitte una dopo l’altra fanno da barriera al rumore della trafficata strada statale, ci si imbatte in un susseguirsi di corti e cortili che ancora profumano di antico. Massicci portoni di pietra celano la vita privata. A 150 metri l’uno dall’altro, due portali d’ingresso immettono in due cortili del centro storico, utilizzando entrambi come architrave pietre ben squadrate ormai consunte dal tempo, che portano incise menzioni da Cicerone. In cort de Barbù in via Locatelli – Sapientia sine justitia stultitia est (La saggezza senza giustizia è stoltezza). Da via Locatelli proseguiamo per via 25 aprile (già via Borgo rampino) dove sulla sinistra troviamo la cort del Disere. Sull’arco d’accesso a fatica si può leggere l’iscrizione latina Non nobis solum nati sumus (Non siamo nati solo per noi). La sentenza era decorata da uno stemma, purtroppo dilavato dagli anni.
Parrocchiale
A partire dall’anno 1577 con lo smembramento della pieve e la traslazione della collegiata a Santo Stefano in Brolo a Milano, l’antica chiesa perse prestigio e venne aggregata all’allora nascente pieve di Treviglio. Sulle più antiche strutture architettoniche romaniche, che già inglobavano la chiesa preesistente titolata a Santa Maria in Organo, nell’anno 1755 venne ampliata e riorientata una nuova chiesa che mantenne la titolazione a San Giovanni Evangelista. La costruzione attuale presenta una pianta centrale con cupola e un profondo presbiterio; in facciata corrono paraste in ceppo gentile su zoccolatura in granito; sul portale è posta l’effige del Santo titolare. All’interno tre sono gli altari in pregiati marmi baroccheggianti, nelle nicchie sono poste le statue settecentesche in legno policromato della Madonna del Rosario e di Carlo Borromeo, proprio il Santo cardinale che soppresse la pieve di Pontirolo.
Giancarlo Lecchi
per la ProLoco di Canonica d’Adda “Arti e Tradizioni”
Ho rivisto con piacere le foto delle vie di Canonica dove sono nato il 9.3.1946 e da dove mi sono trasferito nel 1960. Ricordo benissimo le vie che mostrate in fotografia e la splendida villa Pagnoni allora alloggio per i dipendenti della ditta I.C.S. Industria Composizioni Stampate, che ho frequentato da bambino recandomi spesso a giocare con i miei cugini. La mia casa era situata in via 25 Aprile n.38 e la macelleria della mia famiglia in via Antonio Locatelli 5-7(? )dove vedo dalle mappe di google che c’è ancora la vecchia insegna dipinta sul muro.
Grazie per aver condiviso questo ricordo, ci fa piacere contribuire a tenere vive geografie della memoria.