Chi visiti Palazzo Bassi-Brugnatelli a Robbiate rovescia la clessidra e torna indietro nei secoli: cultore di storia non solo locale, Mirco Bareggi ci accompagna in questo viaggio nel tempo oltre che negli spazi di una villeggiatura tra le più intatte e custodite della valle abduana.
Non è un gioiello, è uno scrigno. Qui si conserva una quotidianità antica di secoli fatta di nobiltà, di lavoro, di persone. Ogni oggetto è raro e ne racconta gli aneddoti, le consuetudini e le fatiche. Palazzo Bassi-Brugnatelli affonda nella storia con il peso del cognome Corio. Una famiglia, questa, tra le più influenti alla corte prima dei Visconti e poi degli Sforza, grazie a matrimoni opportuni che valgono parentele preziose, in particolare proprio con i due cognomi ducali. Una fortuna per i Corio e una vera fortuna anche per Robbiate: poco distante dal colle Ganzana dove già svetta la loro casa-forte, i Corio acquistano una casa da nobile con torchio, trasformandola in una residenza di campagna degna della nobiltà milanese.
Accade nel maggio del 1558. Da una collina fortificata si passa agli spazi aperti di una villa di delizia: a pensarci bene, in poche centinaia di metri, questo piccolo comune riassume il passaggio tra medioevo e rinascimento. L’influenza dei Corio cresce, tanto da guadagnarsi anche il titolo di feudatari della stessa Robbiate nel 1647. È questo il momento ideale per trasformare l’antica casa da nobile in un palazzo degno del nuovo blasone, progettando le forme che ancora oggi ammiriamo. Il palazzo ha quindi una fronte seicentesca e del Seicento conserva intatto anche l’intero piano nobile, cosa più unica che rara. Gradino dopo gradino, lo scalone settecentesco vi accompagna a all’incontro con affreschi, soffitti a cassettoni dai decori intatti, arredi e scorci sul parco che restano nel cuore.
Il piano terra è un distillato dell’interior design degli ultimi 200 anni, una vera e propria galleria d’arte e storia con chicche ormai centenarie. Un’infilata di ambienti che trasporta fino in Oriente, per tornare poi tra episodi di mondanità milanese, raccontare le meraviglie dell’arte classica d’Italia e infine celebrarne l’unità attraverso chi, della famiglia, ne ha combattuto le battaglie. Ogni ambiente qui rappresenta la storia e ne racconta molte altre, più intime. Il fascino di questa casa risiede nella quotidianità che conserva e racconta, una quotidianità di cui ogni singolo oggetto si fa voce, lasciando noi a bocca aperta.
Le sale riempiono gli occhi, ogni elemento d’arredo nasconde una meraviglia. A Palazzo Bassi Brugnatelli anche la cucina diventa museo di se stessa: utilizzata ancora oggi, vi racconta 400 anni di libagioni, di lavoro e tecnologia, dal focolare al Bimby. A incorniciare questo scrigno è un giardino all’inglese allestito nei primi anni dell’Ottocento, quasi contemporaneamente al parco reale di Monza, che rappresenta il primo esempio in Italia del nuovo garden design. Mantiene però l’asse centrale del cannocchiale prospettico rinascimentale, utile come linea divisoria della collezione botanica ancora oggi godibile.
Scopriamo quindi una Robbiate all’avanguardia, grazie soprattutto al suo palazzo che attira qui moda e cultura direttamente dai salotti più influenti della città e persino la prima automobile del paese: una Lancia Artena a 6 luci, l’ammiraglia di casa Brugnatelli. Dai Corio ai Delfinoni fino ai Brugnatelli, arrivando intatto fino a noi ed alla proprietà Bassi-Brugnatelli. Sono la passione e il senso di responsabilità ad animare l’impresa di un restauro immane e l’impegno attivo nel restituire voce alle storie secolari di cui si prende cura. Una visita qui, al cuore ci arriva e ci resta.
Mirco Bareggi
Lo studiolo Lo studiolo La cappella
Per approfondimento e contatti: Palazzo Bassi Brugnatelli Onlus. Si ringrazia la proprietà per le foto concesse a corredo d’articolo.
Un vero prezioso gioiello a Robbiate. Visitare villa Bassi Brugnatelli è sempre emozionante oltre che molto interessante!
Grazie Nicoletta. Mirabile l’edificio e illuminata la proprietà. Spero anch’io di poter presto tornare in visita. Intanto, ogni bene!
Immagini molto belle, forse non tutti i Robbiatesi sono consapevoli della storia di questo palazzo che una volta, parlo di oltre 50 anni fa, si faceva menzione nella “storia del nostro paese” in 3a elementare.
Grazie Antonella. Un gioiello da scoprire, hai ragione, e da riscoprire.