In collaborazione con la Fondazione Micron e la Fondazione Politecnico di Milano e con il supporto di Magnetic Media Network, gli istituti “Lussana” di Bergamo e “Marconi” di Dalmine consegnano un’app di visita virtuale all’Ecomuseo “Adda di Leonardo” sui territorio dei Comuni patrocinatori di Imbersago, Robbiate, Paderno d’Adda e Cornate d’Adda. L’app è scaricabile ai seguenti link:
ANDROID: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.magneticmedia.addadileonardo
IOS: https://apps.apple.com/it/app/adda-di-leonardo/id1536553448
Invitando a scaricare gratuitamente questa app, che consente tra l’altro l’accesso virtuale all’Ecomuseo anche per chi abbia difficoltà motorie, proponiamo la poetica sottostante al progetto. Si tratta di una riflessione condivisa tra gli studenti coinvolti e il nostro referente scientifico.
L’uomo antico teme la natura abitata dagli dèi e intrattiene con il fiume un colloquio rituale. Sul Tevere, i Latini affidano così il cantiere del Ponte Sublicio al collegio sacerdotale dei Pontefici; nel Medioevo, è l’ordine monastico dei Benedettini a disciplinare paludi e selve, che la leggenda narra infestate da draghi o ninfe. Anche l’Adda fu allora una capricciosa divinità, davanti a cui inginocchiarsi tremanti. Le sue acque erano sacre e indisponibili all’umana manomissione. Il drago Tarantasio, che infestava leggendariamente il fiume, raffigura con le sue spire le insidie stesse dell’Adda. Sulla riva, la devozione più insistente resta quella mariana, che istituisce spesso culti d’acqua al femminile. Questa tradizione testimonia una superstite mistica del fiume: rispetto, amore, venerazione presso sorgenti talora considerate miracolose. Tra questi luoghi di culto si staglia il Santuario della Madonna della Rocchetta, giurisdizione territoriale di Paderno e spirituale di Cornate d’Adda.
Dal sito, il panorama sull’Adda è assorto e totale: nella corrente si leggono i moti fondamentali dell’acqua (flusso, vortice, onda) che Leonardo da Vinci ritrasse durante i soggiorni lombardi, lasciando anche qui i suoi passi. Studiò la fattibilità di un’audace conca a pozzo presso la località dei Tre Corni che, secondo alcuni critici, ispirerebbe il fondale di una celebre opera eseguita da Leonardo in due versioni: la Vergine delle Rocce. Ai vortici del fiume, pare il maestro ispiri i ricci immortali delle bibliche figure che dipinge. Specie il foglio 911 del Codice Atlantico dichiara la famigliarità del genio con il medio Adda, dove ritrae inoltre il traghetto tra Canonica e Vaprio (Windsor, RCIN 912400) e quello di Cassano d’Adda (Manoscritto K di Francia, 99).
Lungo questo tratto, dispositivi simili consentivano il valico del fiume in almeno sei punti: erano porti natanti assicurati a una fune e sostituiti poi da ponti stabili in muratura o reticolari. Sopravvive soltanto il traghetto di Imbersago, detto leonardesco in ragione degli studi condotti dal maestro sui traghetti fratelli di Vaprio e Cassano d’Adda. Il genio vinciano contempera il rispetto per la natura e la contabilità delle acque: è artista affascinato dai vortici e insieme ingegnere idraulico chiamato a domarli. I suoi appunti circa la fattibilità del Naviglio di Paderno rilanciano la domesticazione del fiume sacro, il tentativo di ridurre l’Adda da capricciosa divinità a dispositivo idraulico. Solo la trascrizione matematica della realtà manda gli dèi in esilio, calcola laicamente le acque senza farne mitologia e sancisce la vittoria del numero sulla parola. L’ascia cala alla radice delle querce, che non sono più sacre ai druidi; le cave cariano il versante, dove un tempo sedeva il dio; il fiume si riduce all’obbedienza.
L’uomo moderno modifica l’Adda a immagine e somiglianza delle proprie esigenze; con mano operosa, chiama gli elementi all’efficienza industriale. I calcoli non arrossiscono, contendendo alla natura il suo segreto. Si moltiplicano gradualmente canali irrigui, di macina e navigazione, opifici, industrie, centrali idroelettriche in una fervente ragnatela d’acqua. Nel 1777 si compie il controverso Naviglio di Paderno; entro il 1889 si getta l’audace ponte reticolare di San Michele tra Paderno e Calusco d’Adda, passaggio anche ferroviario indispensabile per sostenere la nascente industria lombarda. L’implacabile celerità dei binari succede alla galleggiante lentezza dei barconi in braccio alle correnti. In fregio all’Adda, sorgono infine luminose centrali idroelettriche, che accendono il decollo industriale di Lombardia. Il capostipite impianto Edison “Angelo Bertini” (1898) e la successiva eleganza della centrale “Carlo Esterle” (1914) sanciscono il nuovo assetto dell’Adda.
Quale migliore metafora del fiume per capire lo scorrere del tempo? Risalire l’Adda significa bagnarsi anche in questa storia: dalla mitologia alla contabilità delle acque, dal bestiario medievale alla partita doppia, dalla parola al numero, dalla mistica all’industria.
Per approfondire il progetto:
- L’Adda di Leonardo e la sfida delle materie steam (Ecomuseo “Adda di Leonardo”);
- L’Adda di Leonardo, un app che mostra i luoghi cari a Leonardo da Vinci (Fondazione Politecnico di Milano);
- L’Adda di Leonardo è su PlayStore (Liceo “Filippo Lussana”);
- L’Adda di Leonardo si scopre con l’app (“Il Giorno”).