Anna Panzeri propone in volume biografie e curiosità attinenti a Canonica d’Adda, dalle fantasie urbanistiche del Filarete alla notte trascorsa qui dai Mozart: risale così il fiume della storia, sulle cui rive sorge il borgo che ospitò secolarmente la discendenza di Francesco Melzi, allievo di Leonardo da Vinci. Segue la recensione a cura di Matteo Dossi.
Chi è il Cavaliere in Rosa? Che cos’è Sforzinda? Dov’era la chiesa di Santa Maria de Cappis a Canonica d’Adda? E quale assassinio è avvenuto sul sagrato? Per chi sia curioso di storia locale, un libro da tenere sul comodino e sfogliare: Canonica d’Adda, storia, personaggi, avvenimenti, curiosità a cura di Anna Panzeri. Patrocinato dall’Ecomuseo “Adda di Leonardo”, nel dicembre 2019 il testo è stato presentato dalla ProLoco Arti e tradizioni con l’intervento del sindaco Gianmaria Cerea.
L’indice dispone le figure trattate in attinenza alla storia di Canonica d’Adda secondo un ordine cronologico. Si riscontrano così personalità molto ricordate: Leonardo da Vinci, Giovanni Francesco Melzi e la sua discendenza canonichese, la notte trascorsa a Canonica d’Adda da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1771; ma anche personalità ingiustamente dimenticate come l’architetto Luigi Cagnola, l’ingegnere Francesco Pasetti, Alberto Pirovano, ideatore dell’Uva Italia o Emilio Baumann, medico insegnante e fondatore della Ginnastica italiana cui il Comune di Canonica d’Adda ha dedicato una mostra di studio e riscoperta nel 2019. Nel testo di Panzeri non mancano intrighi e misteri svelati in parte, lasciando talora la porta socchiusa sulle ipotesi formulate.
L’opera raccoglie per lo più letture, documenti, atti: restituisce così i traffici, gli scambi, le dispute, gli affetti; in poche parole la vita quotidiana del paese. Il tutto corredato da immagini, da genealogie e stralci di croccanti carte risalenti soprattutto al Sette e all’Ottoconto. Anna Panzeri ci invita così a entrare in questo mondo di antichi dettagli: rovescia la clessidra e risale indietro nel tempo persino all’anno 858, quando Canonica d’Adda è ancora conosciuta con il nome di Pons Aureoli.
Il Conte del sagrato è il nome dell’Innominato nel Fermo e Lucia, prima stesura dei Promessi Sposi. La sua vicenda esordisce quando un debitore si reca dal Conte per ottenere protezione dal creditore che, tuttavia, non vuole rinunciare al proprio credito. Il Conte e il suo seguito, allora, giungono sul sagrato della chiesa in giorno di festa e aspettano che il creditore esca dalla porta del tempio. Mentre il popolo defluisce, ecco apparire tra gli altri fedeli l’ignaro creditore. Il Conte ordina di rivolgergli contro gli schioppi e l’uomo scappa, nascondendosi tra la folla, fino a che non viene raggiunto dallo sparo del Conte che stabilisce così la sua infausta giustizia. Panzeri rianima l’ipotesi di Giulio Scotti che un fatto di sangue simile, occorso sul sagrato della chiesa di Canonica d’Adda nel 1617, possa sovrapporsi a quanto riferito da Alessandro Manzoni o ispirarne in certa misura la penna.
Il Cavaliere in Rosa, nato nel 1536, è in realtà Giovan Girolamo Grumelli, collaboratore del cardinale Carlo Borromeo per questioni insorte nella Pieve di Pontirolo, dove dimostra grande arte diplomatica nell’evitare che piccole cose di confine, come l’occupazione di cariche o l’applicazione di norme ecclesiastiche, divengano faide famigliari; inoltre suggerisce riforme, sempre per soddisfare esigenze locali. La corrispondenza tra Grumelli e il santo cardinale si conserva alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Sforzinda è infine il nome dato alla città fantasticata lungo l’Adda nel Trattato di Architettura (1464) di Antonio Averlino detto il Filarete; il nome è dovuto alla famiglia ducale degli Sforza, presso cui Averlino era precettore di Galeazzo Maria Sforza. Si tratta di una “fiaba urbanistica” che racconta pietre immaginarie ma rimanda anche a quelle concrete di Canonica d’Adda, comune lambito dal fiume della storia.
Matteo Dossi
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